Come Polvere nel Vento

PROLOGO

Alle prime luci del mattino, una notizia giunge a sconvolgere la calma di Mordirovo. Un’ondata enorme di Radicati sta marciando dall’entroterra del continente verso le zone civilizzate di Talsea.

Dopo oltre due lune senza che si fosse quasi più vista una delle creature arboree, la voce allarmante che si sparge è che vi sia un’immensa massa di loro in avvicinamento.

Gli avventurieri che riportano la notizia affermano che queste creature si stanno muovendo lentamente, come tipico della loro stirpe, ma insolitamente molto coeso, capitanati da una bellissima Dama Verde.

Mancano ancora molti giorni prima che giungano a minacciare le zone colonizzate, ma il Consiglio Cittadino è comunque ricorso ai ripari, iniziando a mobilitare ogni Mercenario, Cacciatore di Taglie e Avventuriero disponibile, per contrastare quello che pare un attacco imminente.

Quelli che sembrano i preparativi di una guerra vengono però sconvolti da un’altra notizia, portata da un’orca dalla chioma purpurea, che giunge portando nuove.

Si tratta di Draka, la protetta dello Stregone Var’Khan, partito ormai da alcune settimane per mettere in sicurezza il Cor Feralis ed accertarsi che non giunga nelle mani del Mastro Birraio.

Purtroppo il suo mentore è stato catturato proprio da quest’ultimo, mentre cercavano di disattivare il pericoloso artefatto. Fortunatamente Harold non è riuscito a mettere le mani sul Cor stesso. Draka infatti riferisce di essere riuscita a sigillarlo nuovamente dentro la barriera prima che potesse appropiarsene.

Ma non tutto è perduto: Draka, scampata alla cattura, ha seguito le tracce dell’Ex-membro del consiglio cittadino e dei suoi luogotenenti, scoprendo il luogo dove ritengono sia celato il misterioso artefatto che potrebbe scatenare il temuto Muntrathak.

L’orca è riuscita a riferire la notizia, creando una mobilitazione generale per organizzare una squadra per salvare l’Orco Stregone e chiudere i conti una volta per tutte con il Monogramma.

Questa scoperta ha reso chiaro il vero scopo dell’armata di Radicati. Il loro non è un attacco a Talsea, ma hanno il solo obiettivo di scortare la Driade fino al suo alleato, il Mastro Birraio, per recapitargli l’ultimo Cor che gli serve per scatenare il Muntrathak.

E’ così che la chiamata alle armi per entrare in guerra, si trasforma invece in qualcosa di diverso. Un piano audace e coraggioso, per permettere ad un manipolo di avventurieri di superare le difese di Harold Da Arda, e fermare i suoi piani prima che l’Armata Radicata e la Dama Verde giungano.

La battaglia finale per Talsea sta per avere inizio e nessuno potrà sfuggirle!

EPILOGO

Mai sarà possibile scordare quell’attimo. La terra trema, e l’aria s’incendia di tensione: un assoluto silenzio regna tra gli astanti.

I mercenari, che per tutto il giorno avevano combattuto fieramente per rallentare l’avanzata dei radicati e per dare modo agli avventurieri di compiere la loro missione, si ritrovarono di fronte ad un’improvvisa e inspiegabile ritirata delle verdi creature.

Una spedizione di avanscoperta viene mandata verso l’epicentro del terremoto e ciò che trovano sono urla di vittoria: il cadavere del Mastro Birraio giace ai piedi di Osvaldo Paniccia, che con orgoglio ne rivendica l’uccisione.

Alla richiesta degli avventurieri di informazioni relative all’ elfa Chantar e alla Driade, nessuno sa dare risposte: le loro tracce si confondono tra quelle dei radicati in fuga.

Durante queste fasi concitate, La Spada si pone spontaneamente agli arresti, costituendosi ai mercenari, forte del suo ritrovato onore.

Varkh’an, dopo aver assistito alla battaglia, a passo svelto si dilegua nella notte e emerge dalle rovine ancestrali, cingendo tra le mani il Cor Aeras, tornato nuovamente visibile e tangibile dopo essere stato disattivato.

Gli avventurieri, esausti ma esaltati dagli avvenimenti, iniziano una lunga marcia verso Mordirovo. Durante il percorso le loro fila si infoltiscono di mercenari, informatori, staffette e tutti coloro che hanno permesso il successo dell’avventura.

Alle porte di Mordirovo, un drappello di guardie e il Balivo in persona accolgono i prodi trionfanti.

Il Balivo con un sorriso sincero, raro negli ultimi tempi, si congratula con tutti i presenti e con parole cariche di commozione, a nome di tutta Moridirovo, esalta quest’ultima impresa e formalmente accoglie in città tutti i sopravvissuti.

Tuttavia, ricordando che non è ammesso introdurre in città artefatti notoriamente pericolosi, viene richiesto a Draka, Varkh’an e Enrick Ollson, se vogliono varcare le mura, di lasciare i Cor -seppur spenti- nelle caserme di contenimento (apposite strutture alle porte di Mordirovo).

È grande festa al loro rientro, stendardi colorati sono appesi ovunque, la popolazione acclama i nomi dei più famosi ed applaude tutti coloro che ancora non conosce.

Un grande banchetto viene annunciato dal Balivo di lì a tre settimane, al quale tutte le cariche più importanti sono invitate.

Ma prima, il momento più dolente giunge; vengono subito allestiti i funerali dei caduti. Con tono solenne e immensa gratitudine vengono dati gli ultimi saluti alle spoglie di coloro che, sacrificando se stessi, hanno permesso a tutti di prevalere sul pericolo.

Un giorno, bardi potrebbero scrivere delle loro gesta, ma per il momento resta solo ai sopravvissuti la possibilità di celebrarli.

Le pire funebri, sotto l’attento e pietoso sguardo dei teurghi, vengono allestite e bruceranno per tutta la notte.

I giorni riprendono a scorrere in fretta, per tutti giunge anche il giorno dei festeggiamenti ed il Balivo non sembra aver badato a spese: fiumi di birra e vino scorrono per le strade (i più maligni fanno cenno alle mai ritrovate scorte personali del Mastro Birraio) cibo e leccornie di ogni tipo vengono servite, mentre canti e balli si possono udire per tutta la giornata provenire da ogni angolo della città.

Cuore dei festeggiamenti è ovviamente la Rosa Imburrata, dove il concilio intero di Mordirovo si è riunito.

Nessuno, tuttavia, riesce a scorgere alcun dignitario del triumvirato di Verstad o di Novaterra, che inspiegabilmente non si sono presentati.

Ma nulla può rovinare quella giornata: racconti di battaglia si alternano ad allegre storie, arricchite dall’euforia dell’alcool.

Le preoccupazioni ed i problemi sono tutti rinviati all’indomani, quando in città giungono voci dell’avvistamento della Driade ad Ovest di Novaterra.

Non sembra essere aggressiva, si mantiene ben distante dai confini della città e dalle zone abitate in generale, ma la mole di Radicati che la seguono è decisamente impressionante.

Sarà stato davvero sconfitto il male maggiore? O Mordirovo avrà presto nuovamente bisogno dei suoi cittadini?