Le Radici del Male

PROLOGO

Passata la festa la vita torna a scorrere tranquilla. I lavori per il muro difensivo di Oltrevalle prenderanno ancora alcuni mesi, per cui gli avventurieri tornano ad abitare Mordirovo in cerca di incarichi e missioni.

Un’insolita quantità di incarichi sta saltando fuori negli ultimi tempi, al punto che tutti coloro che cercano un lavoretto riescono a trovare qualcosa da fare.

Sembra quasi che la popolazione del nuovo continente, ansiosa di tentare la fortuna nella nuova nascente città, voglia prima concludere i vecchi affari in sospeso.

E’ con una certa inquietudine però che molti di voi notano come la maggiorparte di questi incarichi veda come sede per il loro completamento un luogo ricordato con infauste memorie: Colle Spezzato.

Li dove oltre un anno fa molte persone furono rapite e rinchiuse in una realtà parallela dalla malvagia tribù di Elfi Oscuri di Atropo.

E sempre li dove il manufatto ancestrale che generava questa realtà implose, portando ad una furia omicida i radicati nel raggio di diverse miglia, che presero a devastare le campagne delle Terre Selvagge fino alle zone più civilizzate.

Il luogo risulta famoso anche perché negli ambienti più loschi, si vocifera che sia lì che l’eminenza grigia dei banditi, il Monogramma, sia riuscito a mettere le mani sul suo agoniato tesoro.

In altre parole, un posto dove in pochi vorrebbero tornare.

Se non fosse per la straordinaria quantità di incarichi e missioni che richiede di recarvisi.

Uno dei motivi principali per cui il posto sembra tornato di interesse, sembra essere che vista la sua posizione e che a causa della sua fama, è praticamente disabitato, numerosi banditi abbiano preso ad usarlo come rifugio.

E dove ci sono i criminali, c’è anche il loro bottino, che gli onesti cittadini rivogliono indietro, affiggendo di conseguenza richieste nelle bacheche di tutte le città.

C’è quindi chi chiede di scoprire l’origine dei cadaveri di bambini rinvenuti nel pozzo del posto, chi vocifera che il posto sia ora abitato da un improbabile radicato parlante, e chi giura di aver visto li nei pressi uno degli Elfi Oscuri di Atropo, intento a recuperare frammenti del Manufatto distrutto.

Ed è proprio quest’ultima notizia ad aver attirato maggiore attenzione, in quanto è contemporaneamente comparsa una Taglia Maggiore sulla testa di quest’ultimo, spingendo molti cacciatori a mettersi in marcia.

Perfino maggiore è un altra taglia che pare nascondersi nella regione. A venir ricercata è una goblin rossa, chiamata Teschio Cremisi, fuggita dalla prigioni di Mordirovo. Pare essere collegata a dozzine di omicidi in tutta Talsea, ed il Balivo Mordekai la vuole rigorosamente viva, per poter finire l’interrogatorio, e chiudere così numerosi casi insoluti da tempo. Sulla sua testa, la taglia che pende è da 20 Ruote.

Infine vi è un’ultima curiosità, che pare spingere molti mercenari a recarsi nella zona. Sembra infatti che un membro del Consiglio Cittadino di Mordirovo, il Mastrobirraio Harold Da Arda, stia per mettersi in viaggio alla volta di Colle Spezzato, e stia cercando almeno un paio di guerrieri capaci di fargli da guardie del corpo. Fra coloro che lo proteggeranno l’uomo sceglierà i due più validi, che oltre alla ricompensa in denaro, riceveranno anche una raccomandazione presso la Corporazione dei Mercenari della città.

EPILOGO

La pioggia si abbatte senza pietà sugli avventurieri, costringendoli ad una rapida ritirata in cerca di rifugio.

Trovato riparo in una grande grotta poco distante, si accampano alla bene e meglio aspettando che spiova, ma la fortuna non sembra essere dalla loro.

Solo alle prime luci dell’alba cessa il tormento. Ansiosi tornano nel luogo della missione, ma un immagine agghiacciante si para davanti ai loro occhi: un esercito di Radicati a perdita d’occhio è lì che li attende, guidati in testa da una Driade furibonda.

«Le mie piante…sono ormai morte per colpa vostra….ora subirete la loro stessa sorte!»

Lo scontro sembra inevitabile quando il Mastro Birraio, senza alcun timore, si fa avanti verso la creatura.

Le parla, lei annuisce, dapprima nervosa, ma poi man mano più quieta, ma purtroppo le parole che si scambiano si perdono nella distanza e nel vento che si agita furioso. Nessuno degli avventurieri riesce a sentirle.

Poco dopo il Mastro Birraio si avvicina e si rivolge agli astanti con voce alta e autoritaria.

«Ve ne prego, andate via ora, non vi concederà altre occasioni! Iniziate ad incamminarvi, io vi raggiungerò e ci rivedremo a Mordirovo!»

Il dubbio assale tutti, ma chiunque sembra tentennare viene convinto dagli amici a seguirlo sulla strada, e se tentano di avvicinarsi al Mastro Birraio, dei Radicati si parano sulla loro strada. La ritirata è obbligatoria, oltre che le scelta più sicura.

Avviati verso la strada di ritorno, scorgono in lontananza un volto familiare: è Bigsby!

Il gruppo incuriosito dalla sua prolungata assenza gli porge domande a cui lui subito risponde.

«Ho provato a seguire le tracce del Teschio Rosso e dei suoi briganti, ma la pioggia ha cancellato ogni orma. Li abbiamo persi. Sono riuscito ad avvistare solo degli elfi scuri in lontananza.»

Lo sconforto per tanta sfortuna si impossessa subito degli avventurieri, che fradici e rassegnati, si incamminano per la strada di casa.

Dopo qualche ore di cammino, anche i fratelli Seraphin si congedano, diretti verso il loro orfanotrofio, finalmente liberi dal giogo di Teschio Rosso.

Stanchi ed ancora zuppi, gli avventurieri affrettano il passo per la città, affranti per la sorte contraria, ma pronti a rimettersi all’opera dopo un bagno caldo, possibilmente.