Damnatio Memoriae

PROLOGO

Dopo l’ultima spedizione bloccata dalla pioggia, gli avventurieri, forse a causa della delusione, forse per una smania di gloria, si danno da fare senza sosta per ricercare informazioni per il loro prossimo obiettivo.

Alcuni, ossessionati da una runa che da mesi li perseguita nei sogni, scoprono attraverso delle ricerche, che segni simili sono stati avvistati sul Picco di Dirac, a ovest di Mordirovo.

Altri, mal tollerando che una preda sia sfuggita loro di mano, si mettono a ricercare informazioni sulla famigerata ricercata conosciuta come Teschio Cremisi, con l’intenzione di catturarla e riportarla alla giustizia.

Le poche tracce trovate, paiono condurre proprio fra i monti ad Ovest, passaggio obbligato per tutti gli esploratori che vogliono esplorare l’entroterra Talseano. I pochi spaventati testimoni delle azioni della folle goblin rossa, affermano che la sua banda stia andando alla ricerca di un qualche vecchio contatto.

Cercando informazioni sulla zona e sul Picco di Dirac, molti di voi scoprono che, anticamente, proprio in quel luogo è stato ritrovato e subito perso, un antico artefatto magico, il cristallo di Aguavir: potente oggetto d’interesse arcano conosciuto dai testi più antichi con l’appellativo di Motore Runico.

Le ultime informazioni a riguardo furono portate dalla banda dei Sem’trus, scomparsi poco dopo in circostanze misteriose.

Molti di voi, per un motivo o per l’altro, fanno i bagagli e si incamminano in direzione di questa misteriosa meta.

Il viaggio sembra incredibilmente tranquillo, ma durante la salita…

EPILOGO

La giornata di festa in taverna si è rivelato un gran trambusto, molti, forse troppi eventi si sono susseguiti e gli avventurieri non hanno potuto perdere nemmeno un secondo a gozzovigliare come l’occasione richiedeva.

Puk, la figlia del temibile Re dei Goblin, sembra essere convinta che il padre sia stato ucciso dalle manipolazioni del Monogramma: i due si conoscevano da tempo, essendo compagni di un gruppo più numeroso alla ricerca del famoso Cor Arboris.

Ma a termine della giornata la goblin si ritira, seguendo Alexandra.

Sulla incresciosa situazione sviluppatasi tra le tre città di Mordirovo, Verstad e Novaterra tutto sembra tacere: l’intero gruppo di diplomatici sembra voler far passare gli incidenti sotto silenzio.

Solo una cosa sembra chiara dalle prove esaminate grazie anche all’aiuto di alcuni degli avventori: qualcuno sta cercando di mettere le tre città in contrasto, sicuramente per trascinarle in una guerra.

Quando il sole tramonta sulla città, i più iniziano a congedarsi, compresi i vari esperti che promettono di rimanere in zona e di continuare a frequentare occasionalmente la Rosa Imburrata.

Mentre i viaggiatori si ritirano stanchi alla loro branda, realizzano che ancora troppe faccende irrisolte appesantiscono le loro spalle, e sarà necessario affrontarle prima della prossima avventura.

All’improvviso, dal fondo della taverna, si ode l’urlo di una donna ubriaca e subito dopo un turbinio di voci si accalca nella mente di tutti i presenti.

Dal nulla, compare una creatura cornuta.

E’ la femmina della stirpe Ancestrale, la riconoscete, è la stessa creatura alla quale, mesi addietro, il Demone rubò dal grembo un figlio.La figura Ancestrale è lì, eppure pare non esserci, muovendosi attraverso gli oggetti corporei, come fosse solo un emanazione della mente di chi guarda.Raggiunge la donna urlante, e le pone una mano sul capo, e perfino oltre, entrando con il palmo aperto nella sua testa, fino a quando la donna,improvvisamente, scompare.

Il coro di voci torna a rieccheggiare nelle menti di tutti i presenti, pervedendoli di tranquillità, dopo il tormento per l’impossibilità di ricordare gli ultimi giorni. La creatura ringrazia tutti i presenti e spiega quanto accaduto.

Tutto è cominciato durante l’avventura al Picco di Dirac, dove molti di voi si sono recati per svelare il mistero delle rune sognate negli ultimi mesi.

Quelle rune, per mio volere, sono apparse nei sogni di coloro che sono stati richiamati indietro nel tempo dai Guardiani della Fortezza Runica.

Il Demone brama i poteri telepatici della nostra razza, poteri che gli ancestrali accrescono e consolidano da adulti. Il figlio che ha strappato dal mio grembo, quindi, era ancora inconsapevole delle proprie capacità. Per questo, dopo il rapimento, lo portò sul Picco, presso un portale attraverso il quale si varca la soglia del tempo.

Vi ho condotti al Picco e ho chiesto il vostro aiuto perchè siete stati gli unici a Telsea a viaggiare nel tempo. Dovevo sapere in quale epoca la creatura avesse portato il mio piccolo ed era necessario fermarla prima che ottenesse il potere di svuotare le menti degli abitanti del continente.

Per farlo, era necessario attirare il Demone in una trappola, utilizzando un artefatto lì trovato, il Cristallo di Aguavir, per tracciare i suoi spostamenti nel flusso del tempo.

Purtroppo il Demone aveva iniziato ad ottenere alcune delle facoltà della Razza Ancestrale, rendendo difficile attirarlo in un tranello senza che lui lo leggesse direttamente dalle vostre menti.Ho chiesto a tutti di accettare di perdere i ricordi da quel giorno, fino al momento più adatto a far scattare la trappola.

Le due settimane seguenti servirono per organizzare la localizzazione del piccolo nel flusso del tempo e per predisporre la trappola: i sette boccali nanici, e la promessa di ottenere il Sapere di quella razza, sarebbero stati l’esca per una creatura assetata di conoscenza.

Nel momento in cui percepì la presenza del Demone nella Taverna, dalle vostre menti fu cancellato ogni ricordo che avrebbe compromesso la riuscita del piano.L’essere aveva alterato la percezione di chi lo osservava per apparire come una donna buffa e un pò brilla, intenta a collezionare boccali.

Attivando il Cristallo di Aguavir, insieme a sei dei viaggiatori temporali ed al Demone, ho esaminato il Flusso del Tempo, per scoprire in quale epoca fosse mio figlio.

Il piccolo era sospeso fino a che non fosse cresciuto abbastanza, per gli scopi del Demone”.