Fuga nel Vento

PROLOGO

Negli ultimi giorni per le strade della città vi è un gran movimento, c’è stato un incidente e tutti ne parlano: una nave carica di coloni proveniente dal vecchio mondo si è schiantata sulle rive non molto distanti dal porto di Verstad, ma quello che in un primo momento era sembrato un semplice incidente si è rivelato un macabro mistero.

La squadra di soccorso mandata dalla città ha avvistato una mezza dozzina di persone allontanarsi dalla nave in tutta fretta ma giunti sul posto erano già troppo distanti per essere raggiunti.

A bordo non vi era neanche un superstite, solo un raccapricciante spettacolo di sangue e interiora umane.

Il Triumvirato non ha perso tempo nell’assoldare un gruppo di abili mercenari per ritrovare i superstiti fuggitivi e indagare sull’accaduto, promettendo ricompense a tutti gli avventurieri che supporteranno in maniera valida i mercenari in questo compito.

 

Notizie più liete giungono da Mordirovo stessa: Harold da Arda, l’amato Mastrobirraio, sembra sulla via della guarigione dopo il recente attentato alla sua vita, ma sebbene non si sia ancora ripreso del tutto pare essere intenzionato a partire alla ricerca di un prezioso tesoro, poco prima delle montagne, quasi al confine con le ultime terre esplorate.

Ovviamente il consiglio cittadino gli ha imposto una scorta visti i recenti avvenimenti, ed il Mastrobirraio sembra essere disposto a ben retribuire chiunque lo protegga.

 

Nel frattempo chiunque abbia orecchie per intendere, avverte una strana agitazione nelle famiglie mercantili: sospettano la presenza di Mercanti Grigi ai confini di Talsea e sono disposte a pagar bene chiunque sia abbastanza sveglio da poter indagare sulla cosa senza alzare un polverone e porgli prove concrete.

 

Ancora una volta un gran bel da fare per gli avventurieri, in questo nuovo mondo non ci si annoia mai!

EPILOGO

Non manca molto al tramonto, ma gli avventurieri decidono ugualmente di mettersi in viaggio verso casa, Mordirovo. Informazioni troppo importanti sono ora in loro possesso, ed una nuova minaccia incombe su Talsea. Occorre avvertire tutti sulla reale identità del Monogramma.

Inoltre ora che Draka ha rivelato loro che il Cor Feralis si sta ridestando, l’ombra del Munthratak pare sempre più reale.

Solo poche ore di viaggio, prima che l’oscurità costringa tutti ad accamparsi. La notte è serena, ma anche il più lieve spiffero di vento fa scattare tutti sul chi vive dopo l’esperienza del giorno appena trascorso. E’ un sonno inquieto quello che coglie il gruppo. Tutti sono spaventati. Alcuni dai propri compagni, che potrebbero in ogni istante rivelarsi cambiapelle, altri invece dall’aria stessa.

Quando manca poco al sopraggiungere dell’alba, i più mattinieri si destano con una strana voce che echeggia nell’accampamento altrimenti silenzioso. Un verbo roco e spettrale, eppur fermo e fiero. Nessuno sembra comprendere cosa dica. Nessuno, apparte tre figure, che al risveglio portano ricordi di uno strano incontro, e fra le mani si trovano un oggetto che credevano ormai perduto.

Al ritorno a Mordirovo, i prodi avventurieri chiedono udienza dal Balivo Mordekai. Si aspettano di star per mobilitare l’intera cittadina per una caccia all’uomo, ma la reazione che presenta loro lo sceriffo della città di confine, per quanto allarmata, è anche molto pacata.

L’imponente uomo sospira, e chiede ad un sottoposto di contattare i Cacciatori di taglie, per far porre una taglia di 25 Ruote sulla testa del Mastrobirraio Harold Da Arda, poiché sospettato di essere il signore dei banditi conosciuto come il Monogramma.

Vivo.

Sottolinea quest’ultima parola in maniera molto marcata, guardando coloro che sono giunti a fornire l’informazione con occhi penetranti.

Zittisce subito le proteste degli eroi con un cenno della mano per spiegare che, per quanto ci siano quasi trenta persone a testimoniare la confessione dell’uomo, questo non basta.

Il Mastrobirraio è un membro del consiglio cittadino, e non bastano le testimonianze di degli avventurieri, tra cui anche alcuni Auslanner, per incriminarlo.

Servono prove fisiche e concrete.

Certo, viste le imprese compiute in passato da alcuni dei presenti e la presenza di figure di spicco, come il Mercenario Robert Langley, o l’uomo di fiducia del rettore dell’Ospedale cittadino, Magnus, la testimonianza non può essere ignorata.

Ma Harold dovrà essere condotto vivo a Mordirovo per essere interrogato e giudicato, soprattutto in considerazione delle azioni intraprese dal Monogramma verso i rapresentanti delle altre due città. Se anche fosse colpevole, cosa di cui Mordekai sembra già parzialmente convinto, ucciderlo senza un processo potrebbe far sembrare che Mordirovo abbia qualcosa da nascondere.

Per tal motivo, chiunque dovesse macchiarsi dell’Omicidio della figura del ricercato, verrebbe perseguito come Assassino di un membro del consiglio di Mordirovo, e di conseguenza braccato come un animale.

Tutto questo viene detto con tono estremamente fermo, e che non ammette obiezioni. Ma conclusa la spiegazione, la voce del balivo diviene nuovamente serena, mentre spiega che intende ugualmente ricompensare tutti i partecipanti alla spedizione, per l’informazione importantissima che hanno riportato. La ricompensa consta in una Pozione di Cura per ognuno di loro. Un bottino magro fanno notare alcuni, ma a questi viene fatto presente che l’informazione è ancora da verificare, ed inoltre da quanto hanno detto, oltre a svelare l’identità del Monogramma, gli avventurieri gli hanno anche fornito esattamente quello che cercava.

Nei giorni seguenti si diffonde la voce della scomparsa del Mastrobirraio. In città molti sembrano inquieti, soprattutto perché alcune indagini hanno svelato come manchino diversi documenti dalla sede della Birreria, che in città funge da Catasto. Come se l’uomo avesse previsto da tempo di andarsene.